Testo e regia: Eduardo Di Pietro
Con: Eduardo Di Pietro, Giulia Esposito, Vincenzo Liguori, Gennaro Monforte, Laura Pagliara (ed. 2018)
Aiuto regia: Alessandro Errico
Costumi: Federica Del Gaudio
Foto di scena: Tiziana Mastropasqua, Claudia Scuro
Produzione: collettivo lunAzione, in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival
SCHEDA ARTISTICA
Un gruppo di terroristi si riunisce poche ore dopo una rocambolesca rapina alla Banca Nazionale, ma qualcosa è andato storto. Un incidente ha rovinato l’azione e ora ciascuno dei criminali denuncia una parziale amnesia: tutti hanno perduto frammenti di memoria e, soprattutto, nessuno rammenta dove siano finiti i soldi della refurtiva.
Una ricercatrice in rovina, un imprenditore fallito, un ex operaio con sua moglie, sono questi gli inadeguati autori del gesto, vittime travolte dalla fatalità. O forse carnefici, deliberatamente bugiardi, con l’obiettivo di strappare al vivere un po’ di sollievo.
Situazioni tipiche della narrativa e dell’intrattenimento si incrociano generando un crescendo vorticoso di paradossi, immaginazione e ricordi: l’irreale è presente e influenza, muta, determina le nostre esistenze in misura maggiore di quanto solitamente pensiamo.
Anche il nostro passato si comporta allo stesso modo: ci orientiamo giorno per giorno sovrapponendo sogno e memoria, ciò che si è stati (ricordiamo di essere stati) e ciò che ci piacerebbe divenire. Ci ritroviamo all’interno di questo scarto e abbozziamo, improvvisiamo la vita.
In Jamais vu questo scarto è incastonato all’interno di un luogo sprangato, un covo in cui trattenersi è pericoloso, vista la caccia avviata dalle forze dell’ordine.
Assurda si dimostra la ricerca dei ricordi, delle cause di ognuno dei personaggi, del denaro rubato. Il nodo è forse nella dimenticanza attraverso la quale avanziamo: tralasciando zavorre come il senso pratico e il realismo, possiamo tentare di costruire ciò che in fondo sappiamo essere una qualunque utopia.
E, in fin dei conti, provare a essere felici può rivelarsi l’utopia più grande di tutte.
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Maria Balsamo, Eroica Fenice
Si ride, si piange, si riflette seduti davanti al palco. La recitazione di Eduardo Di Pietro, Giulia Esposito, Vincenzo Liguori, Gennaro Monforte e Laura Pagliara è una rappresentazione scenica delle varie tipologie di scarti della società contemporanea. Donne e uomini che si sono sentiti traditi dall’esistenza, dai sogni che hanno coltivato e che rappresentano il motore della loro vita. La comicità delle battute è espressa attraverso fraseggi in dialetto napoletano e intrecci e incomprensioni di parole. La riflessione si mescola alla risata in un continuum dinamico e coinvolgente. I colpi di scena sorprendono lo spettatore confondendogli le idee. L’immedesimazione è necessaria e la spinta emotiva ci permette di comprendere quanto possa essere concreta la possibilità di una sorte avversa.